Un pochino di tempo fa, in occasione del mio compleanno, oltre a tanti splendidi regali, ricevetti in dono un “incentivo” alla mia voglia di provare a creare una borsa con la fettuccia.
La bravissima, seguitissima, amatissima e genialoide Salvietta mi donò un paio di bei gomitoloni di questa splendida fettuccia (più palline ed accessori vari…) e la carissima, dolcissima, e deliziosamente disponibile a condividere la sua bravura Zucchy (poi per tutti questi “issima”, “oide”, etc etc seguiranno regolari fatture eh…) mi donò l’uncinettone e le istruzioni sul come si fa.
Dopo averla fatta e guastata almeno 5 o 6 volte, con Zucchy che, al telefono o via mail, mi diceva “Ma no, fai meno catenelle all’inizio” e Dany che mi chiedeva “ Allora finita la borsa??”…alla fine ce l’ho fatta.
Terminato di uncinettare tutto il corpo della borsa, ho scoperto di avere nello “scatolone fabbricone” un pezzo di pelle scamosciata sottile come tessuto perfettamente in tinta e adattissima per creare i manici e la chiusura…
…così ho cucito due tubolari nei quali ho infilato palline di carta pressata ed esternamente ho infilato queste perlone in argentone.
Felice e soddisfatta del risultato, ora mancava la fodera interna.
Rovesciai e ribaltai tutta la casa alla ricerca (tra le varie tonnellate di tessuto che ho in giro) di qualcosa di adatto;….nulla, non avevo niente che mi piacesse abbinato alla borsa…niente della giusta tonalità…così, rassegnata all’idea del “pur avendo tonnellate di materiale, non ho un cavolo di mezzometro di tessuto adatto, me lo devo comperare!” ne parlai a Dany, la quale al grido di “Bloccati, ho anche io diversi scatoloni di tessuto che non vedono l’ora d’essere usati….fammici guardare dentro prima di comperarla” felice di poter sfruttare qualcosa che non finisse vittima di un suo attacco di “decluttering” assistetti telefonicamente ai suoi traslochi dalla soffitta alla camera e viceversa di diversi scatoloni e sacconi di tessuto, e mi fu descritta la sua stanza più volte come “sembra più un luogo per la sperimentazione di esplosioni nucleari che una camera da letto” … ma alla fine felice e contenta trovò due pezzi di tessuto che potevano andare bene. “Ok, li metto da parte e te li porto se vengo a Bologna in fiera, altrimenti te li spedisco”. In fiera a Bologna ci venne, ma i due pezzi di tessuto…..spariti! La sera prima rovesciò e ribaltò di nuovo tutta la casa…nulla….svaniti….svampati…..smaterializzati….Ma se LA DANY, la DANIVERDERABBIA per inteso, si incaponisce, non ce n’è per nessuno. Per cui la settimana seguente “operazione esplosione nucleare n°2”… di nuovo fuori tutti gli scatoloni e i sacconi e sottosopra tutta la casa….nulla….niente da fare….Alla fine abbiamo entrambe preso atto che in casa sua DEVE esistere “il folletto TELORUBO” e che la stoffa se l’è fregata lui. A quel punto ho acquistato il tessuto.
Ora, è cosa nota che i folletti “TELORUBO” poi restituiscono il maltolto non appena l’oggetto non ti serve più, per cui siamo entrambe in attesa del momento in cui Dany ritroverà semplicemente sotto ad un cuscino, o nella dispensa, oppure nel suo laboratorio appoggiata sullo sgabello sul quale siede quasi ogni giorno, la stoffa sottratta da quello str simpatico folletto….In quel caso, giuro, comprerò altra fettuccia e farò un’altra borsa!